venerdì 7 gennaio 2011

Un pomeriggio di shopping è un appuntamento?

Ok, non è un vero appuntamento. E' qualcosa d'altro. Sì, ma cosa?
Meno di un aperitivo dopo il lavoro, ma più di un caffè alla macchinetta in fondo al corridoio.
Molto meno di una serata cena+dopocena, ma molto più di 1 ora di chat in orario ufficio.
Ma sì, siamo ottimisti: consideriamolo un appuntamento pilota, una sorta di prova generale, riduciamo a zero le aspettative e accettiamo di buon grado l'invito, vada come vada.
In fondo, dopo mesi di comunicazione "virtuale", è ora di passare a qualcosa di "reale".

Domenica dopo pranzo arriva puntuale a prendermi a casa nella sua auto nuova e si parte alla volta dell'outlet prescelto. Dopo un leggero imbarazzo nelle battute iniziali, dovuto alla novità di vederci(!) di persona(!!) fuori dall'ufficio(!!!), la conversazione prende un tono più rilassato.
Mi confessa dopo pochi minuti che un suo amico ha tentato di unirsi alla spedizione, ma che è stato poi liquidato con una scusa: il mio eccesso di ottimismo mi fa pensare che l'abbia fatto per stare da solo con me e le aspettative iniziano a crescere.
In macchina la conversazione si fa sempre più serrata, tanto che nessuno dei due si accorge del casello e manchiamo l'uscita. Le aspettative riprendono a crescere pericolosamente nonostante i buoni propositi.

Il pomeriggio trascorre tranquillo, si gira per negozi, si provano vestiti (soprattutto lui), si fanno acquisti (solo lui) ma soprattutto si parla, parla, parla. Il tepo vola, non mi accorgo nemmeno che diventa buio ed è già ora di tornare a casa.
Durante il viaggio di ritorno si continua a parlare ma la mia testa è altrove: come è andato il pomeriggio? Bene. Ci siamo divertiti? Direi di sì. Abbiamo parlato? Tantissimo. No, non può finire così la giornata, deve esserci un "dopo"!
L'orario previsto di arrivo è giusto giusto l'ora di cena: perfetto!
Faccio appello a tutte le mie doti telepatiche per trasmettergli il messaggio, tanto che ogni cellula del mio corpo grida all'unanimità "invitami a cena!!!".
Passiamo il casello. Niente. Entriamo in tangenziale. Ancora niente. Sto per perdere ogni speranza quando..
"Vista l'ora potremmo andare a mangiare qualcosa, che dici?" (oddio, sta funzionando veramente?)
"Sì dai volentieri" (sì! sì! sì! sì! sììììììììììì!)
"...Però in realtà preferirei fare un'altra volta: domani mattina mi devo svegliare presto, meglio se stasera mi riposo" (....eh?)
"Ah. Ok. Nessun problema." (...MA VAF#%&§=@#!!!!!)

Mi riporta a casa. Fine della giornata.

No, decisamente non è un appuntamento.

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