sabato 24 dicembre 2011

Will you marry me?



Insane wedding proposal 1
He comes back from a streaptease club.
Me: " You came back earlier"
He: " Yep, I said to my friends that I have better at home, they said to me that if so I should marry you"
Me: " ---"

Insane wedding proposal 2
Me: " I have to do some exams tomorrow at the hospital"
He: " I'm just thinking we should marry before you die to have some benefit"
Me:"---"

venerdì 11 novembre 2011

La Categoria dell'Ex

In base alla mia esperienza personale (e a quella filtrata di alcune amiche) ho dedotto che la frase "Gli uomini sono tutti uguali" è assolutamente falsa. Ve lo assicuro. Di uomini ce n’è di tutti i generi, di tutte le età, per tutti i gusti e molto spesso è quello sbagliato. Ma si fanno amare e desiderare e noi cadiamo in trappola come falene nella rete del ragno. Non ci possiamo fare niente. L’unica frase che veramente li accomuna tutti è “Ma è un uomo!”; quando non capiscono cosa vogliamo dire o cosa pensiamo, la spiegazione non è che non ci amino, che non ci prestino abbastanza attenzione o che non siano interessati a noi, no no, non è detto. L’unica motivazione è che sono uomini. E questa è genetica.

L’ Uomo "Zerbino"
Questo grazie al Cielo non l’ho mai provato direttamente, al minimo accenno di zerbinaggio sono sempre fuggita dalla parte opposta, quindi se ci sono delle inesattezze non me ne vogliate. L’uomo zerbino è quell’uomo che dice sì a tutto. Questo potrebbe sembrare il paradiso, “Tesoro mi stiri le camicie che sono stanca?” “Certo!”, “prepari la cena?” “Sissì”, “Dedichi ai preliminari almeno un’ora?” “”Assolutamente sì”, sono tutte risposte straordinarie che vorremmo sentirci dire, ma…c’è sempre un neo nelle storie a lieto fine. Pensate se ogni volta che si presenta l’occasione di uscire, alla domanda “Dove vuoi andare stasera?” segue sempre la risposta “Per me è uguale, amore mio, basta stare con te”. Mi cadrebbe il primo pelo del sopracciglio. Quando uscite, la sua presenza è assolutamente impossibile da ignorare: vi tiene la mano anche mentre dovete soffiarvi il naso, vi trattiene col braccio quando attraversate la strada “perché sta arrivando quello là lanciato”, se vi voltate nella sua direzione DOVETE baciarvi, ogni scusa è buona per toccarvi… A questo punto mi sarebbe caduto in blocco il primo sopracciglio, facendomi diventare una Bergomi mancata. E non dev’essere un bel vedere. L’umo zerbino poi è d’accordo su tutto, in ogni caso: anche se avete torto marcio, anche se avete insultato lui, la sua famiglia e la sua prossima discendenza per 3 generazioni (che ovviamente non metterà al mondo con voi, ma lui nonostante tutto ci spera), anche se vi ha colto in flagrante: “E’ colpa mia. Non ti ho dato abbastanza attenzioni. Sono troppo preso dal lavoro ultimamente”. Spesso alla fine di queste discussioni vi propongono anche un viaggio in un’isola tropicale per fare pace, a vostra scelta, naturalmente.

L’Uomo “Avventura-di-una-notte”
In questo caso ci troviamo davanti ad un uomo che ci attizza irrimediabilmente, che non importa cosa dica o cosa faccia ma che vogliamo a tutti i costi portare a letto. Di quest’uomo-avventura in realtà ne esistono svariate varianti. Quello che già conosci Quello che è un conoscente, un amico cugino parente di amici e che ogni volta che lo incrociate avreste solo voglia di denudarlo. In questo caso le opzioni sono 2: lasciare che sia lui a fare la prima mossa o farla voi. Spesso, avendo a che fare con uomo, la prima mossa da parte sua potrebbe non arrivare mai, perché non ha ASSOLUTAMENTE capito di piacervi, a meno che non sia un “uomo sgamato” e in quel caso, se lui non si muove, vuol dire che proprio non ci pensa lontamente a portarvi a letto. Nel caso decidiate di darvi da fare, il consiglio è: mettete bene in chiaro il vostro scopo e assicuratevi di avere ben capito il suo. Altrimenti si rischiano dei misunderstanding che portano all’ “uomo-tragedia” o a voi col cuore spezzato. Quello che non conosci Qui procedere è più semplice. Diciamoci la verità: ben pochi uomini dicono “no grazie” se viene servita su un piatto d’argento. Con l’uomo-avventura sconosciuto, come dice Paola Turci, “E’ questione di sguardi”: basta far capire inequivocabilmente di voler essere ribaltate come panni in lavatrice e di volergli fare altrettanto…e il gioco è fatto. In entrambi i casi, l’avventura di una notte potrebbe prolungarsi perfino per mesi, trasformandosi in una simpatica storia di sesso. E, lasciatemelo dire, le storielle di sesso non ti lasciano molto, ma…sono ottime come antidepressivi, soprattutto dopo una storia in cui siete state ferite. Godetevela, questa storiella, fatene buon uso, purchè non vi innamoriate, purchè non facciate a pezzi il cuore del povero malcapitato. Se nessuno dei due casi è il vostro, allora…date sfogo alla fantasia, perché (per lo meno a me) storielle del genere non ne sono capitate poi tante, ma me le ricordo particolarmente divertenti.

L' "Uomo Tragedia"
L'uomo tragedia è quello che si presenta inizialmente con un "Ma certo, anche io voglio che rimaniamo solo amici. Questa è un'uscita tra amici, avevi pensato che volessi provarci con te?" (ridacchia). E tu ti senti una spocchiosa infame che si era illusa dell'attenzione di un uomo. Eppure...eppure quel tono, così sicuro di sè, non convince, non convince per niente. E non lo fa perchè è ASSOLUTAMENTE FALSO. In realtà l'uomo tragedia è irrimediabilmente attratto da voi (se non, nei casi più drammatici, addirittura innamorato), ma fingerà qualunque cosa pur di mantenere l'illusione che voi non abbiate capito, compresa l'uscita con altre ragazze (fantomatiche o meno). A questo punto, è facile sbagliare: voi pensate “Ok, magari era infatuato, ora però esce con un’altra, quindi siamo solo amici”. Anche qui ci sono due possibilità: vi interessa o non vi interessa. L’uomo tragedia si presenterà nel secondo caso, ovvero quando voi non desiderate altro che una casta amicizia da parte sua. Dato che, per sua ammissione, lui esce e si diverte con altre, vi sentite al sicuro e uscite con Amleto innumerevoli volte (spesso l’uomo tragedia è un caro amico o lo diventa) e non nutrite la minima preoccupazione: vi interessate di come vanno le sue storie, gli raccontate le vostre, vi scambiate consigli…finchè non arriva il giorno in cui vi vede seriamente interessata a qualcuno. Da quel momento il suo atteggiamento cambia, diventa morbosamente curioso dei fatti vostri e qualche volta casualmente e ossessivamente presente nella vostra vita. Dovrebbe essere già chiara la situazione, ormai, ma conosco donne (me compresa) che non si accorgono dell’imminenza della SCENATA MADRE, perché troppo ingenue o troppo stupide per non aver notato le preoccupanti avvisaglie. Avverrà quando meno ve l’aspettate, quando la situazione è tranquilla…ma è la calma prima della tempesta. L’uomo tragedia deciderà di prendervi in contropiede in un momento qualunque, senza nessuna motivazione apparente che possa indurre al litigio; comincerà a stuzzicarvi, a farvi innervosire con le sue frecciatine al vetriolo sul trombamico di turno, con battute sarcastiche sulle vostre occhiaie dovute alla serata precedente, “Chissà cos’avrete combinato, poi…” NON CEDETE! Non cadete nella trappola, non litigate con lui!! Altrimenti sarà la fine. Comincerà a rinfacciarvi ogni più piccolo gesto che avete avuto nei suoi confronti, da quando gli avete offerto il caffè la prima volta (“Io ho tenuto lo scontrino”! PREOCCUPANTE…) al giorno precedente, quando gli avete chiesto consiglio sul colore del prossimo completino intimo da acquistare, “Adesso vieni a dirmi che non era una tattica per sapere quali sono i miei gusti a letto?” ESATTO……era solo un consiglio spassionato da un amico che è del sesso opposto al tuo, e che quindi qualcosa di quel lato lo avrà. Ma in quel momento sembrerà probabilmente una suocera impazzita che ha visto il suo figliolo ripudiato, sarà una Erinni che vi tratterà come se aveste tradito non solo la sua fiducia (senza mai esservi accorte di averlo fatto, tra l’altro) ma quella dell’intero universo maschile con “le tue moine, i tuoi sorrisetti maliziosi, le tue gonne così corte ogni volta che usciamo!!” A questo punto, o (chi di voi ne è capace) gli date una sberla da campionato mondiale per farlo smettere - un po’ perché ormai è l’unico metodo che resta per fermarlo, un po’ perché desiderate ardentemente mettere fine a quella sequela di cazzate - o vi mettete a litigare con lui - e lì potreste andare avanti ore e ore a rinfacciarvi cose mai viste mai dette mai pensate, e da lì non aspettatevi di uscire con la dignità intatta - oppure (ed è la soluzione che adotterei, personalmente) lo farei sfogare. Lo ascolterei a testa bassa, sentendomi dire cose irripetibili, accuse clamorosamente false, aneddoti di cui mai e poi mai avreste ricordato l’esistenza. Poi mi scuserei dicendogli “Mi dispiace averti illuso. Non avrei mai voluto farti del male.” PUNTO. Anche se non lo pensate davvero, anche se più di ogni altra cosa al mondo in quel momento vorreste prenderlo per le spalle, scuoterlo e urlargli in faccia “ma che xxxxx stai dicendo?” Nient’altro entrerebbe in quelle orecchie e comunque in quel momento nemmeno queste parole avranno effetto calmante, ma vi consentiranno di essere successivamente almeno un po’ in pace con lui. Ovviamente, se questo vi interessa. Altrimenti, se non lo volete tenere nemmeno come amico, ditegli qualunque cosa, insultatelo, e perlomeno così uscirebbe per sempre dalla vostra vita, evitandovi periodici appuntamenti col mal di fegato.

L’uomo “Sgamato”
Ed ecco arrivare una delle categorie peggiori…quella per cui una donna improvvisamente perde testa, tempo, orgoglio, dignità e soldi in completini intimi improbabili, con l’intenzione di fargli capire di essere la donna della sua vita, ma con l’unico effetto di arraparlo quel tanto che basta per divertirsi con voi. L’uomo sgamato ci è già passato; l’uomo sgamato giàssa. Le sa tutte. Ha una parlatina incredibile, uno sguardo sexy machesadiventareromantico in un attimo, gran baciatore. L’uomo sgamato sa capire in 3 frasi se gli piacete oppure no; e, in quel caso, farà di tutto per farsi desiderare, perché è un esperto del gioco, e si diverte a fare la preda. Io quel gioco non l’ho mai capito. Non riesco a fare la preda, non riesco ad essere cacciatore, diciamo che rendo le cose più semplici possibili: ti faccio capire che mi piaci e vedo se ti interessa. Se sì, il provarci diventa un’azione reciproca, altrimenti, se non si demorde, si ricade nella prima frase del capitoletto. Periodicamente io ci ricado, evitando accuratamente di imparare dagli errori del passato, perdendo tempo a fissare il telefono domandandomi incattivita “perché non squilli? Eh? Eh? PERCHE’ NON SQUILLI?”, infestando di paranoie senza senso i miei amici (che sono degli angeli, perché sopportano tutto questo stoicamente e aiutandomi a riderci su) (ma anche chiamandomi la Regina delle Seghe Mentali). Ed in effetti il pericolo maggiore con questi personaggi, oltre che avere il cuore spezzato, è quello di diventare una fucina di idee bizzarre, di ipotesi di complotto e spiegazioni improponibili ai torti subiti o alle telefonate non fatte, agli appuntamenti mancati o allo scarso interesse dimostrato. Esempio: Lui “E’ stata proprio una bella serata, dobbiamo rivederci, ti chiamo presto, eh?” Lei, al terzo giorno senza nemmeno un messaggio da parte sua, soffre di crisi d’ansia, è di umore nerissssssimo e risponde male a chiunque. “Beh le spiegazioni possono essere molteplici” comincia a dirsi alla fine della settimana “avrà avuto sicuramente un sacco di lavoro da fare, lo sai che ritmi fa”, “gli sarà successo qualcosa”, “magari è venuto a trovarlo suo fratello che solitamente sta in Uganda”, “ha dovuto soccorrere una squadriglia di girl scout”, “ha fatto partorire una donna in autostrada!”…la verità? La verità, come dice un famoso film, è che non gli interessi abbastanza. È questa la vera verità. Perché se un uomo vi vuole, se un uomo vi desidera, non c’è timidezza problema distanza non c’è niente che possa impedirgli di provarci con voi, perché, come tutti sanno, “Tira più un pelo di…che un carro di buoi”. Un’amica mi aveva suggerito di usare con un uomo sgamato la sua stessa tattica: scappare e non farsi prendere, non rispondere al primo squillo al telefono, organizzarmi per i fatti miei ed EVENTUALMENTE farmi raggiungere da lui…risultato? All’inizio ci ho creduto. All’inizio lui chiamava, “volevo solo farti un saluto veloce prima di andare in palestra”, “che combini stasera?” peccato che ogni volta a questa domanda seguiva una buca clamorosa; peccato che ogni volta che io proponevo di uscire insieme, lui aveva già altri progetti; peccato che ogni volta, dopo questi fatti, scusatemi, ma al telefono ero sempre più scocciata. E scusatemi ma “stasera mi accompagni una mezz’ora al centro commerciale, che dopo devo vedere certi amici?” non lo considero un appuntamento. Beh ci sono stata male per un po’. Un po’ di mesi. Ed è quello che succede a stare dietro ad un uomo sgamato: molto spesso ci si sta male. Quindi, non mettetevici neanche, se non siete in grado di giocare al gatto e al topo, quando ne incontrate uno….fuggite, fuggite il più lontano possibile da lì.

L'Uomo "Nerd"
Ed eccoci arrivati ad una categoria che mi sta particolarmente a cuore, l'uomo Nerd. Si tratta di quella categoria di uomini appassionati di computer, giochi di ruolo, giochi di strategia, Star Trek, fumetti, ecc. ecc. La maggior parte di queste persone sono ingegneri (laureati o aspiranti tali) che passano giornate ad esaltarsi per un nuovo videogioco o per un nuovo manuale di espansione di Dungeons&Dragons. Non che io abbia nulla contro i giochi di ruolo, quando ero più piccola ci giocavo volentieri e mi divertivo anche, ma.....ripeto....quando ero piccola. Il fatto che uno, a 30 anni circa, ancora si vesta periodicamente da elfo o da mago e vada in giro nei boschi con una spada finta....un po' mi inquieta. Come anche il passare serate davanti ad un videogioco: io adoro giocare, ma avendo una casa e me stessa a cui stare dietro, il tempo è quello che è, e quindi rinuncio a giocare: ma questi ragazzoni no, per loro giocare è una priorità come lavarsi le camicie per il giorno dopo. E io lo trovo altrettanto inquietante. Esistono comunque categorie anche per i nerd: esistono i nerd sfigati e i nerd non sfigati. I nerd sfigati sono quelli che sono un incrocio tra l'uomo fumetto ed il direttore Skinner dei Simpson, ovvero appassionati di Star Trek, scarsamente dediti all'igiene personale e che vivono sempre e comunque con mammà. Questi uomini non sanno minimamente approcciarsi con l'altro sesso, e quando una donna dimostra loro interesse posandogliela su un piatto d'argento (si parla di sindrome da infermiera, in questi casi), non sanno bene come usarla. I nerd non sfigati sono invece quelli che, pur avendo interessi da nerd, sono decisamente più piacevoli. Prima di tutto apprezzano il sapone; secondo, apprezzano di più un paio di tette vere che quelle di Lara Croft. Non dico che sempre sempre ci sappiano fare, con le donne, ma quantomeno si lanciano, o, se sono molto timidi, sono contenti quando qualcuna dimostra loro interesse. Una cosa comunque devo dire dell'uomo nerd: sfigato o non sfigato, possiedono un insieme di virtù che raramente ho riscontrato nelle altre categorie di uomini. Sono buoni, molto dolci, disponibili e sanno essere grandi amici. Hanno un cuore d'oro e per farti contenta sarebbero disposti a fare qualunque cosa. L'unica vera pecca? E' che molto spesso, a noi donne, piacciono gli stronzi. Ci piace essere coccolate, corteggiate, solo che dopo un po' diamo per scontato tutto l'affetto che questi uomini possono provare per noi, non ci piace più andare a cena da sua madre, preferiamo aspettare inutilmente che il telefono suoni piuttosto che dondolarci in una storia in cui sappiamo di avere il coltello dalla parte del manico. Ma una cosa posso dirvi: evitate di ferire l'uomo nerd, perchè una volta che l'avete perso, l'avete perso per sempre, non contate sulla sua capacità di perdonare; e una volta che l'avete perduto, fidatevi, ma vi mancherà.

L'Uomo "Nave-Scuola"
Ebbene sì, mi è capitato, sono stata ammaliata da un piccolo uomo (e per piccolo uomo non intendo un Hobbit, ma un uomo più giovane di me). Che dire...è vero che l'amore non ha età, ma è anche vero che la "carne fresca" è "carne fresca". Ci sono donne che sono affascinate dal capello brizzolato, dall'aspetto vissuto e dal piede nella fossa, e ce ne sono altre, come me, più attratte da un viso fresco e da una vitalità prorompente (e non capite subito male per cortesia!) intendo dire che spesso gli uomini maturi, forse perchè più disillusi o perchè hanno più esperienza, hanno uno sguardo che ha smesso di vedere lontano, di avere quella scintilla che caratterizza i più sbarbatelli. Quando mi capita di stare con persone più giovani di me, per esempio uscendo la sera, o in vacanza, mi sento più giovane e spensierata anch'io, come se fossi tornata indietro negli anni, e la cosa (nonostante un po' di malinconia) mi piace moltissimo, forse anche perchè non ho mai abbandonato il mio lato più bambino. Ora: tutto ciò ha i suoi pro, ma anche i suoi contro. Prendiamo per esempio un giovane universitario, non di quelli che si sbattono come delle uova per lo studio, ma un ragazzo normale, a cui piace andare alle feste, ubriacarsi e pomiciare con le ragazze. I pro sono che è spensierato, sconsiderato, divertente e a volte bello, bellissimo e dannato. Quando ti ritrovi fra le sue braccia il mondo è leggero e colorato, pieno di bollicine e notti che finiscono all'alba, molto spesso nel suo letto; mi è capitato persino di prendere un paio di giorni di ferie per non voler rinunciare a questo tipo di notti. Era bellissimo svegliarsi e non avere un pensioero in testa, non avere responsabilità, un capo che fa pressione, un completo da stirare o una relazione da preparare. L'unico argomento valido di conversazione della giornata era "Che si fa stasera?" oppure "Rimaniamo a letto un altro po'?" e poi fare sesso per ore. Non mi sono pentita di quello che ho fatto, però a ripensarci adesso mi viene prprio da ridere, soprattutto considerando i contro: molto, molto spesso questi ggiòvani si ubriacano al di là di ogni umana previsione, fino a stare malissimo, fino all'incoscienza più totale, e ti tocca stargli dietro (se hai un minimo di coscienza), metterli a letto e sopportare il loro incessante russare. Oppure sopportare la loro ubriachezza molesta, fatta di palpate in luoghi troppo pubblici, deliri di onnipotenza, tentativi di emulazione di supereroi, sproloqui su argomenti inconsistenti, risate fatte sul niente. Inoltre, il fatto di basare la propria vita sulle prossime feste e sui prossimi esami universitari...mi faceva sentire assolutamente fuori luogo, mi sentivo decisamente troppo cresciuta per una vita fatta così. E poi, quando i tuoi amici ti chiedono se esci ancora con il "Toy Boy" e se gli firmi le giustificazioni...beh...cominci a capire che forse forse è un tantino troppo giovane per te!

domenica 18 settembre 2011

Io c'ero. E tu?

Forse non mi hai vista. Eppure c'ero anch'io.
Anzi sì, mi hai vista per forza, era impossibile non vedermi.

Ero quella che aveva paura di essere in imbarazzo, perchè tornare dopo più di un anno

in quei luoghi e con quelle persone non era facile.
Ero quella indecisa fino all'ultimo se venire o meno, ma rifiutare l'invito sarebbe

stato anche più difficile.

Eppure ero lì, con il mio vestito più bello scelto con cura, i capelli parzialmente raccolti, i tacchi alti che non metto mai, il trucco leggero, la pelle ancora abbronzata dalle vacanze.

Ero quella che parlava con tutti, sorrideva a tutti, scherzava con tutti, anche con i tuoi amici. Soprattutto con i tuoi amici.
Ma non con te. Perchè?

Non sei nemmeno venuto a salutarmi: ogni volta che mi avvicinavo volgevi lo sguardo altrove o ti allontanavi con una scusa.
Non hai nemmeno incrociato il mio sguardo per sbaglio.
Non un saluto, un gesto, un cenno del capo. Niente.

Io c'ero. E tu?

lunedì 1 agosto 2011

Cambiano i tempi



La mattina dopo é lei a trovare un messaggio sullo specchio: é finita l'era del bacio stampato con il rossetto rosso?

lunedì 13 giugno 2011

Lui e Lei

Tutti volevano lei, ma a lei interessava solo lui.
Sembrava che anche a lui piacesse lei, invece preferiva l'amica di lei. Che però stava con un altro lui, e comunque non era interessata a lui.
Ora anche l'amico di lui, a cui lei aveva raccontato di lui, vorrebbe uscire con lei.
E poi c'è quell'altro lui, che sta con un'altra lei ma vorrebbe lasciarla per stare con lei: era sicuro che anche a lei piacesse lui, ma come poteva essere visto che lei gli raccontava di lui?

domenica 29 maggio 2011

6D.72.62.6F.75.62.6F.75.36.39 e il flirt esadecimale

entro nel cortile e non posso fare a meno di notarlo: stile bohemien, con quella noncuranza nell'abbigliamento alla quale no so resistere, e quel non so che di celebrale che mi affascina sempre. Non l'ho ancora sentito parlare ma posso scommettere che è francese, ed è abbastanza geek da essere ingegnere. Inutile dire che ne ho indovinate 2 su 2.

Next!

sms (lui): 49.54.48.49.4e.4b.59.4f.55.41.52.45.53.45.58.59 - "i think you are sexy" in esadecimale -
sms (lei): 53.45.45.59.4f.55.54.4f.4e.49.54.45 - "see you tonite" in esadecimale -

Ci vediamo la sera ad una festa, serata divertente che finisce con noi 2 sbronzi in terrazza addormentati sotto le stelle...

Al mattino mi risveglio e penso: oddio, sono anche io così geek che mi sono fatta rimorchiare in esadecimale?

E ritorno a casa a piedi struccata e con il mal di testa - style walk of shame...

lunedì 2 maggio 2011

Conversazioni surreali (3)

1 mese senza rivolgermi la parola, ci incontriamo per caso in corridoio:

Conversazione reale
Lui: Ciao!! (sorriso) Come va? (altro sorriso) Allora, tutto bene? (grande sorriso)
Sally: Tutto bene, grazie... (sorriso di circostanza)

Conversazione nella mia testa
Lui: Bla! Bla! Bla?
Sally: AMMAZZATI! (sorriso un c***o!)

lunedì 25 aprile 2011

Love is a losing game

For you I was a flame
Love is a losing game
Five story fire as you came
Love is a losing game

Why do I wish I never played
Oh what a mess we made
And now the final frame
Love is a losing game

Played out by the band
Love is a losing hand
More than I could stand
Love is a losing hand

Self professed... profound
Till the chips were down
...know you're a gambling man
Love is a losing hand

Though I'm rather blind
Love is a fate resigned
Memories mar my mind
Love is a fate resigned

Over futile odds
And laughed at by the gods
And now the final frame
Love is a losing game


venerdì 15 aprile 2011

Conversazioni surreali (2)

[16:43:09] Sally: insomma, se tieni certi comportamenti
[16:43:19] Sally: io sono portata a pensare certe cose
[16:43:31] Sally: del tipo
[16:43:39] Sally: se mi scrivi in chat 50 volte al giorno
[16:44:02] Sally: ci sentiamo tutti i giorni nelle vacanze di Natale
[16:44:08] Sally: mi porti anche un regalo dal tuo paese
[16:44:18] Sally: mi chiedi di uscire
[16:44:19] Sally: mi cerchi continuamente
[16:44:26] Sally: ...io cosa devo pensare?
[16:44:47] Sally: che se sei eterosessuale ci stai provando, no?
[16:44:48] Amico gay: proprio il contrario
[16:44:53] Amico gay: di quello che ha pensato lui
[16:44:56] Sally: eh?
[16:45:14] Sally: in che senso?
[16:45:33] Amico gay: voglio dire che tu hai pensato una certa cosa,
[16:45:40] Sally: ok
[16:45:45] Amico gay: e lui, ti posso assicurare, non l'ha proprio pensata
[16:45:53] Sally: ah
[16:46:09] Sally: questo passaggio un po' mi sfugge...

mercoledì 12 gennaio 2011

Conversazioni surreali (1)

Lui: saresti contraria alle relazioni in ufficio? (stai per caso tastando il terreno?)
Lei: beh, direi che non sono contraria... ovvio che la cosa andrebbe trattata con la dovuta cautela, ma sì, sono favorevole, se dovesse capitare... (risposta giusta?)
Lui: io invece sono contrario (ok, risposta sbagliata...)

E allora cosa me lo chiedi a fare???? (>_<)

Se fa benzina al posto del gasolio ci sta provando o non è pratico di auto?

Finalmente mi chiede di uscire. O meglio, fa di tutto per autoinvitarsi a un aperitivo+cena+dopocena con i miei amici pur di non rimanere a casa o uscire con i soliti amici.
Incredula avviso le amiche per prepararle all'ospite della serata e inizio a prepararmi.
Dato lo scarsissimo preavviso non ho nemmeno il tempo di fare le solite passarelle davanti allo specchio e le mille paranoie del tipo "ODDIO COSA MI METTO???".
Meglio così, in fondo sono settimane che aspetto questo momento e dovrei essere più che pronta.

Arriva puntuale a prendermi e mi accoglie con un grande sorriso: sembra proprio contento di vedermi, e lo sono anche io, ingnara di cosa mi aspetta a pochi minuti da lì.
Partiamo verso il luogo dove ci aspettano i miei amici per l'aperitivo: le ragazze sono già cariche e mi mandano messaggi scherzando sul fatto che siamo già in ritardo.
Ci fermiamo a fare benzina. Già, benzina. Peccato che avrebbe dovuto essere gasolio.
Il tempo di fare pochi Kilometri e la macchina si ferma. (Ottimo...)

Insomma, vari sbattimenti e ci ritroviamo a piedi. (Merda!)

Ormai l'aperitivo è saltato, ma noi non ci perdiamo d'animo: decidiamo comunque di andare a mangiarci una pizza insieme agli altri per cercare di risollevare la serata.
Finalmente lo vedo rilassato e a proprio agio, tanto che è lui a tenere banco tutta sera, avendo ormai rotto il ghiaccio nella maniera più originale possibile.
Le amiche sono conquistate, mi mandano mille messaggi di approvazione (ci piace!) e fanno il tifo per me tutta sera.
Dopo cena salutiamo tutti/e, ci facciamo dare uno strappo a casa per recuperare la mia macchina e ci trasferiamo in un altro locale per incontrare altre persone.

La serata prosegue sempre meglio, ormai tutto ha preso una piega inaspettata, e finalmente abbiamo un po' di spazio per noi due. Sento che si sta creando un bel clima e sono tentata più volte di provare a baciarlo, ma decido che non è il momento e il luogo giusto.

Arrivati a una certa ora si pone la questione: riaccompagnarlo a casa guidando da sola di notte oppure invitarlo a dormire da me?
Optiamo per la seconda ipotesi (urrà!) e ci trasferiamo a casa mia dove ci aspetta mio padre, insolitamente tranquillo all'idea che un ragazzo dorma nella mia camera, che lo accoglie amichevolmente prestandogli anche il suo pigiama(!).

Passiamo ore interminabili a parlare, soprattutto di quanto è stata assurda la serata, ma quel mezzo metro tra il mio letto ed il suo sembra una voragine troppo grande per essere oltrepassata.
Non riesco a trovare una scusa per avvicinarmi e mi viene in mente che forse, viste le circostanze, non è il caso. No, non è il caso. Decisamente non è il caso. No. Non lo è.
Quindi io non ci provo. Ma se poi ci prova lui? Va beh, così è sarebbe diverso. Si potrebbe anche fare, perchè no?
Ma chi sto prendendo in giro, è quello che aspetti da settimane...e allora perchè non ci provi????
Lancio battutine sul fatto che "non sai quanti dei nostri colleghi pagherebbero per essere al tuo posto in questo momento" (e avrebbero una vaga idea di cosa fare a differenza di te....). Niente.
"No, certo che non penso che hai fatto apposta a fare questo casino per rimanere qui" (anche perchè dopo tutto questo casino ancora non ci provi?!?!?!). Niente.
...
Ancora niente.
Stremata alle 5 e 30 decido che è meglio andare a dormire.
Notte...

venerdì 7 gennaio 2011

La tecnologia aiuta a vivere meglio?

Un tempo c'era un solo telefono, quello di casa. Per poter parlare con il ragazzo che ti interessava dovevi prendere la cornetta (e il coraggio) a due mani, digitare il numero di telefono (che finivi col sapere a memoria) e sperare che rispondesse lui, per evitare l'imbarazzo di una conversazione con la madre.

Ricordi con nostalgia le ore passate a fissare il telefono, le chiamate alle amiche "prova a chiamarmi per vedere se funziona, ma riattacca subito altrimenti trova occupato", le corse da centometrista al primo squillo "è per meeeeeeeee!!!!!", le urla della mamma che ti intima di riattaccare perchè la cena è in tavola.

Ora la tecnologia ci ha messo a disposizione mille canali per comunicare: cellulare, SMS, chat e social network di qualsiasi tipo...
Pensate che ora sia tutto più facile??? E invece no...

Un pomeriggio di shopping è un appuntamento?

Ok, non è un vero appuntamento. E' qualcosa d'altro. Sì, ma cosa?
Meno di un aperitivo dopo il lavoro, ma più di un caffè alla macchinetta in fondo al corridoio.
Molto meno di una serata cena+dopocena, ma molto più di 1 ora di chat in orario ufficio.
Ma sì, siamo ottimisti: consideriamolo un appuntamento pilota, una sorta di prova generale, riduciamo a zero le aspettative e accettiamo di buon grado l'invito, vada come vada.
In fondo, dopo mesi di comunicazione "virtuale", è ora di passare a qualcosa di "reale".

Domenica dopo pranzo arriva puntuale a prendermi a casa nella sua auto nuova e si parte alla volta dell'outlet prescelto. Dopo un leggero imbarazzo nelle battute iniziali, dovuto alla novità di vederci(!) di persona(!!) fuori dall'ufficio(!!!), la conversazione prende un tono più rilassato.
Mi confessa dopo pochi minuti che un suo amico ha tentato di unirsi alla spedizione, ma che è stato poi liquidato con una scusa: il mio eccesso di ottimismo mi fa pensare che l'abbia fatto per stare da solo con me e le aspettative iniziano a crescere.
In macchina la conversazione si fa sempre più serrata, tanto che nessuno dei due si accorge del casello e manchiamo l'uscita. Le aspettative riprendono a crescere pericolosamente nonostante i buoni propositi.

Il pomeriggio trascorre tranquillo, si gira per negozi, si provano vestiti (soprattutto lui), si fanno acquisti (solo lui) ma soprattutto si parla, parla, parla. Il tepo vola, non mi accorgo nemmeno che diventa buio ed è già ora di tornare a casa.
Durante il viaggio di ritorno si continua a parlare ma la mia testa è altrove: come è andato il pomeriggio? Bene. Ci siamo divertiti? Direi di sì. Abbiamo parlato? Tantissimo. No, non può finire così la giornata, deve esserci un "dopo"!
L'orario previsto di arrivo è giusto giusto l'ora di cena: perfetto!
Faccio appello a tutte le mie doti telepatiche per trasmettergli il messaggio, tanto che ogni cellula del mio corpo grida all'unanimità "invitami a cena!!!".
Passiamo il casello. Niente. Entriamo in tangenziale. Ancora niente. Sto per perdere ogni speranza quando..
"Vista l'ora potremmo andare a mangiare qualcosa, che dici?" (oddio, sta funzionando veramente?)
"Sì dai volentieri" (sì! sì! sì! sì! sììììììììììì!)
"...Però in realtà preferirei fare un'altra volta: domani mattina mi devo svegliare presto, meglio se stasera mi riposo" (....eh?)
"Ah. Ok. Nessun problema." (...MA VAF#%&§=@#!!!!!)

Mi riporta a casa. Fine della giornata.

No, decisamente non è un appuntamento.